Amadio Vittorio
Nato il 4 aprile 1934 a Castel di Lama (Ascoli Piceno), è scultore, pittore, incisore. Le sue prime esperienze artistiche risalgono agli anni cinquanta, quando, giovanissimo, emigra in Venezuela dove lavora in una industria petrolifera. Tornato in Italia negli anni Sessanta, si dedica alla scultura ed approfondisce tecniche incisorie e calcografiche, con ripetute escursioni nel campo della medaglistica. Visita diversi Paesi tra cui Canada, Usa, Germania, Belgio e Francia. E' direttore artistico e coordinatore del Museo Arte On di Castel di Lama e della Sfinge Malaspina Onlus, Centro Multimediale di Ascoli Piceno.
Fomez Antonio
Fomez Antonio Nato a Portici (Napoli) nel 1937 , compie i suoi studi presso l'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Nel 1963 si trasferisce a Milano. Partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali, conseguendo anche dei premi. Attualmente vive e lavora a Milano.
Marcolini Arnaldo
Nato nel 1937 ad Ascoli Piceno, Marcolini è stato allievo di grandi nomi come lo scultore Giuseppe Marinucci, i pittori Dino Ferrari, Ernesto Ercolani, Guerrino Collina, Pericle Fazzini e Mariano Benedetti. Agli inizi degli anni sessanta, con Benedetto Bustini e Gaetano Carboni ha curato importanti rassegne d'arte a Venezia, Brescia, Cremona, Roma. Alla fine degli anni sessanta, grazie alla conoscenza con il critico Ciro Ruju, ha fatto parte della scuola d'arte di Napoli e dei pittori dell'ironia partenopea esponendo in gallerie d'arte di grande prestigio come la "S. Carlo", la "Cajafa" e "La Parente". Il tema della violenza gratuita e della sopraffazione ha rappresentato il tema centrale di molte sue opere realizzate a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 come ben raffigurato nel dipinto "Assassination". Sul finire degli anni '90, Marcolini eliminando quasi totalmente il colore dai suoi dipinti, ha inaugurato un nuovo modo di interpretare la pittura, realizzando tavole bianche incentrate su tracciati architetturali di puro stampo geometrico. E' stato, inoltre, promotore di gruppi culturali come "Nuove Proposte", "8 G'', "Immanentismo", "La Sfinge Malaspina", "A.P.O.C.". Il suo costante impulso a parteggiare per le vittime d'ogni potere dogmatico e oscurantista lo ha portato, intorno agli anni 2003 e 2004, a realizzare un allestimento dedicato a Cecco d'Ascoli. Di recente, avvicinandosi all'etnologia e allo studio del popolo Maya.
Donzelli Bruno
Nato a Napoli il 12 aprile 1941, allestisce la sua prima mostra personale a Firenze, nel 1962; successivamente ha tenuto numerose personali in Italia ed all'estero. Tra il 1987 ed il 1990 compie frequenti viaggi a Parigi, dove tiene tre mostre personali ed è rappresentato in esclusiva in Francia dalla Galleria L'Aire du Verseau. Espone al museo di Toulouse; è invitato al Salone Internazionale di Montrouge ed ancora a Parigi alle esposizioni "Hommage a Giorgio De Chirico" e "Les Cafés Littéraires". Nel 1991 realizza per il Teatro dell'Orologio a Roma le scenografie ed i costumi di "Folli notti a Pietroburgo".
Mastroianni Umberto
Fontana Liri, 21 settembre 1910 - Marino, 25 febbraio 1998.
A Roma dal 1924, si forma presso una zio scultore e ai corsi di disegno all'Accademia di S.Marcello. A Torino dal 1926 compie il tirocinio presso lo scultore M.Guerrisi. Prima personale del 1931 alla Galleria Genova di Genova. Dal 1933 espone regolarmente alle Sindacali nazionali, è invitato alle Quadriennali di Roma, alle Promotrici di Torino, alle Biennali di Venezia. Ai primi anni '40 risalgono anche lavori pittorici. Dopo la guerra e la resistenza, Mastroianni si rivolge decisamente ad un dinamismo plastico d'ascendenza boccioniana. Nel 1947, con Spazzapan e Moreni, lo scultore è tra i promotori del Premio Torino; espone alla Bussola nel 1948, presentato da D.Formaggio. Inizia a collaborare con architetti. Ne 1951 allestisce una personale alla Galérie de France di Parigi e la sua fama diviene internazionale. Alla Biennale di Venezia del 1958 riceve il Gran premio internazionale della scultura. Dal 1962 si dedica anche all'incisione. Nel 1970 si trasferisce a Marino Laziale. Con Mollino progetta e realizza il Monumento ai Caduti per la libertà al cimitero di Torino; con Sacripanti il Mausoleo per la pace di Cassino nel 1977. A Urbino alla mostra nel Palazzo Ducale nel 1977 viene evidenziata per la prima volta organicamente la produzione di rilievi cromatici, disegni, bozzetti in legno e incisioni. Del 1980 è il Monumento di Urbino. A F.De Santi compete la lettura della serie completa dei 'Bassorilievi' dal 1975 al '83, esposti al Teatro Sociale di Bergamo. Nel 1986 lo scultore dona allo Stato italiano 26 opere del periodo informale. Nel 1989 gli viene conferito a Tokyo il Premio Imperiale. Nel 1990, nel castello Ladislao di Arpino, sorge la fondazione Mastroianni. Una rassegna degli ultimi vent'anni d'attività è allestita allo Hakome Oper Air Museum in Giappone. Nel 1991 lo scultore cura l'arredo della sala conferenze del nuovo edificio della corte d'Appello a Roma.
www.fondazioneumbertomastroianni.it
Pandolfini Emanuele
Nasce a Palermo nel 1929. All’età di 18 anni si iscrive all’Istituto d’Arte di Palermo, seguendo il corso di scultura. Contmeporaneamente si dedica alla pittura e viene ammesso all’Accademia di Belle Arti, ove il Pippo Rizzo lo indirizza verso il suo modernismo moderato. E’ combattuto, frattanto, fra la scultura e la pittura, attratto ora dla fascino del colore ora dalla severità del volume. Tuttavia i suoi primi successi gli vengono proposti dalla scultura. In questi ultimi anni ha intensificato con vivo successo la sua presenza in significative manifestazioni dell’arte in Italia e all’estero.
Emblema Salvatore
Terzino (Na) 1929-2006.
Ferquenta il Liceo Artistico e l'Accademia delle Belle Arti nella città partenopea. Si muove molto tra Francia ed Inghilterra, vive per due anni a New York, dove conosce Rothko. Al suo rientro dall'America si ritira a Terzigno e sviluppa una ricerca spaziale che rinuncia alle banali figurazioni ed alla stessa struttura geometrica, trovandosi impegnato in un processo di ridefinizione del quadro che è ridefinizione della pittura stessa.
Noseck Renato
Nasce a Mestre (Venezia) nel 1946 da una famiglia di origini austriache. Ben presto abbandona gli studi di chimica per dedicarsi ad un severo apprendistato artistico. Completati gli studi artistici a Bari nel 1968, inizia l’attività espositiva partecipando a varie mostre personali e a diverse collettive in gallerie di Bari e della sua provincia. Dal 1971 insegna discipline pittoriche presso il Liceo Artistico "Giuseppe De Nittis" di Bari. Negli anni Ottanta realizza cicli di opere dedicate a diversi poeti e scrittori (Luigi Pirandello, Franz Kafka, Virgilio, Giacomo Leopardi), esponendoli in altrettante collettive. Nel corso degli anni Ottanta Nosek , la cui attività si era connotata anche per il costante raccordo con la tradizione e l'assoluta estraneità dagli sperimentalismi delle neoavanguardiue, entra a fanto "La nuova maniera italiana", comprendente altri tre artisti: Antonella Cappuccio, Bruno d'Arcevia e Vittoria Scialoja. Seguono varie mostre, in Italia e all'estero, dedicate a questa tendenza artistica che si caratterizza per il carattere colto della pittura, ispirata spesso ai grandi temi della mitologia antica e debitrice della tradizione artistica italiana ed europea, dal manierismo al barocco. tura di ispirazione colta, esponendo in personali anche all'estero. Ultimamente Nosek, abbandonata la tendenza neomanierista, dipinge opere fondate sulla centralità della figura umana.
Ogata Yoshin
Nasce a Miyakonojo, in Giappone, nel 1948. Espone le sue prime sculture nel ‘69 a Tokyo e nel ‘70 si trasferisce a Londra dove studia al British Museum. Dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa decide di recarsi negli Stati Uniti e in Messico, dove continua a svolgere le sue ricerche nei musei locali. Nel ‘71 arriva in Italia, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida dello scultore Francesco Messina. Da Milano si sposta prima a Firenze poi a Roma per continuare gli studi presso le locali Accademie di Belle Arti. Nel ‘73 si trasferisce a Carrara, dove tuttora risiede per lunghi periodi, con l’intenzione di prendere contatto con il mondo del marmo e si iscrive alla locale Accademia di Belle Arti. Espone per la prima volta in Italia, a Firenze, nel ‘73. Ogata continua la sua proficua carriera di scultore e partecipa a numerosi simposi internazionali di scultura in Germania, Giappone, Spagna, Italia, Ungheria.